Pirellone: la storia e l’origine del soprannome del palazzo della regione Lombardia

Il Pirellone è uno dei simboli architettonici più iconici di Milano e della regione Lombardia. Si tratta di un imponente grattacielo di 32 piani alto poco più di 127 metri situato nel centro di Milano, non lontano dalla Stazione Centrale. Inaugurato nel 1971, è stato ideato dall’architetto Gio Ponti, che voleva creare un edificio capace di rappresentare il dinamismo economico e culturale dell’Italia del Nord.

Ma come mai si chiama Pirellone? La risposta è semplice e legata alla storia dell’edificio. Il Palazzo della Regione, infatti, venne costruito inizialmente per ospitare la sede centrale dell’azienda Pirelli, leader mondiale nella produzione di pneumatici. Perciò, il grattacielo fu soprannominato fin da subito “Pirellone”, un appellativo che l’ha accompagnato per decenni e che ancora oggi lo contraddistingue.

Il Pirellone, negli anni ’80, fu acquistato dal Presidente della Regione Lombardia, Bruno Tabacci, che decise di farlo diventare la sede principale della Regione. Una scelta coraggiosa, considerando le contestazioni e le polemiche che questa decisione suscitò nell’opinione pubblica. Tuttavia, Tabacci e il suo team di collaboratori credevano fortemente nella riconversione del Pirellone, ritenendo che fosse uno degli edifici più significativi della città.

Oggi, il Pirellone è noto come una struttura multifunzionale che ospita la sede della Regione Lombardia, oltre a uffici, sale conferenze e mostre temporanee. Il grattacielo continua ad affascinare visitatori e turisti che vengono attratti dalla sua forma futurista e dalle innumerevoli storie che lo contraddistinguono.

In conclusione, il Pirellone rappresenta un simbolo importante della città di Milano, della storia industriale italiana e della capacità di reinventarsi degli edifici che, come lui, hanno segnato l’architettura moderna del nostro Paese.

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