Valerio Fioravanti: La storia dell’ex brigatista rosso tornato in libertà

Valerio Fioravanti, ex brigatista rosso, è stato recentemente scarcerato dal carcere di Rebibbia dopo aver scontato la sua pena per gli omicidi di Bologna del 1980, noti anche come la strage della stazione. La decisione ha sollevato numerose polemiche e ha fatto discutere l’intera opinione pubblica italiana.

Fioravanti, insieme alla sua compagna Francesca Mambro, era stato condannato all’ergastolo per la strage che causò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200. Dopo 41 anni di detenzione, l’ex brigatista è stato rilasciato grazie alla concessione della semilibertà.

Il rilascio di Fioravanti ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato c’è chi plaude alla decisione come un gesto di umanità e di rispetto per i diritti umani, dall’altro c’è chi lo considera un affronto alle vittime della strage e ai loro familiari.

Ma chi è Valerio Fioravanti? Nato a San Mauro Pascoli nel 1958, entrò a far parte delle Brigate Rosse nel 1977 e fu arrestato nel 1982, poco dopo la strage di Bologna. Nel corso degli anni ’80 e ’90, Fioravanti fu coinvolto in numerosi attentati, omicidi e rapine, venendo condannato a diverse pene detentive.

Dopo la sua scarcerazione, Fioravanti ha deciso di non parlare con la stampa e di mantenere un basso profilo, iniziando una nuova vita lontano dal mondo del terrorismo. Tuttavia, le polemiche non si sono placate e il dibattito sul suo rilascio resta acceso.

C’è chi lo considera un esempio di reinserimento sociale, mentre altri lo vedono come un criminale che non ha mai espresso pentimento per i suoi atti e che dovrebbe scontare l’intera pena.

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