“Pirellone”: la storia e l’evoluzione del simbolo della Lombardia
Il “Pirellone” è uno dei simboli dell’architettura moderna di Milano. Presente in ogni skyline della città, è diventato un punto di riferimento per la lunga storia della Lombardia. Ma come è nato questo edificio?
Il Palazzo della Regione Lombardia è stato inaugurato nel 1972, dopo oltre dieci anni di lavori. L’idea originaria, portata avanti dal governatore della Regione dell’epoca, Aldo Aniasi, era quella di creare un edificio che simboleggiasse l’avanguardia tecnologica e industriale della Lombardia.
La torre, alta 127 metri, è stata disegnata dall’architetto Gio Ponti e dal suo collega Piero Portaluppi. Il suo aspetto esterno, caratterizzato dalle grandi vetrate a zig-zag che si alternano ai pannelli in alluminio, richiama il concetto di “transparenza” che Ponti considerava fondamentale in un’opera del genere.
Ma il Pirellone non è solo un edificio dall’estetica particolare, è anche l’espressione di una grande sfida tecnologica. La costruzione della torre richiese l’impiego di tecnologie all’avanguardia per l’epoca, come ad esempio i primi montacarichi senza aria compressa.
Il Pirellone è stato anche il luogo di importanti eventi politici. Nel 1992 fu base di operazioni per la Conferenza di pace per la ex-Jugoslavia, mentre nel 2004 ospitò il vertice della NATO.
Oggi il Pirellone è diventato un importante centro di lavoro, ospitando gli uffici della Regione Lombardia e di numerose altre aziende. La sua presenza costante nell’immaginario collettivo lo ha reso un punto fermo della città, un simbolo della modernità dell’Italia e della Lombardia.
In definitiva, il Pirellone merita di essere visto non solo come un edificio, ma come un insieme di valori che hanno fatto e che continuano a fare la storia della Lombardia, dell’Italia e dell’architettura moderna.