Pirellone: la storia del grattacielo emblematico di Milano

Il Pirellone è uno dei simboli architettonici più conosciuti della città di Milano. Inaugurato nel 1960, questa torre di 127 metri di altezza fu progettata dall’architetto Gio Ponti e dallo studio Pier Luigi Nervi per ospitare gli uffici della Regione Lombardia.

Il grattacielo deve il suo soprannome alla facciata in vetro e acciaio, che richiama il profilo di un grande pneumatico. La sua costruzione fu fortemente voluta dall’allora presidente della Regione, Piero Bassetti, che vide in questo edificio l’occasione di modernizzare la città e rappresentare l’orgoglio lombardo.

Il Pirellone ha osservato Milano per quasi sessant’anni, assistendo alla trasformazione della città, alla crescita dell’economia e della cultura. Nel 2002, un grave incendio danneggiò gravemente l’edificio, causando la morte di tre persone. La ricostruzione richiese diversi anni e un notevole impegno finanziario, ma alla fine il grattacielo tornò a splendere nella sua veste originale.

Oggigiorno, il Pirellone continua ad essere un edificio di grande rilevanza per Milano e per tutta la Lombardia. Qui si tengono le sedute del Consiglio regionale e della Giunta e molti eventi pubblici. Ma il grattacielo è molto di più di un semplice edificio governativo: rappresenta l’evoluzione di Milano e della Lombardia, il loro impegno nel progredire e nel cercare il meglio per il futuro.

In definitiva, il Pirellone è un simbolo della modernità, della tecnologia e dell’innovazione italiana. Infatti, nonostante siano trascorsi ormai sessant’anni dalla sua costruzione, continua ad essere una delle opere architettoniche più apprezzate e ammirate di Milano. A prescindere dalle opinioni sulla politica regionale, il Pirellone rappresenta senza dubbio uno dei punti salienti della città e della sua bellezza senza tempo.

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