Pirellone: alla scoperta della storia e dell’architettura del grattacielo

Il Pirellone è senza dubbio uno dei simboli di Milano. Si tratta del grattacielo della Regione Lombardia, situato nel quartiere Porta Nuova. Costruito tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, ancora oggi rappresenta un’attrazione turistica molto apprezzata.

Ma cosa esattamente rappresenta il Pirellone? Chi l’ha progettato e quali sono le sue caratteristiche architettoniche principali? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

L’edificio, alto 127 metri, è stato progettato dall’architetto Gio Ponti, insieme all’ingegnere Pier Luigi Nervi, tra il 1956 e il 1960. L’idea alla base della sua architettura è quella di creare un edificio che assomesse un’importanza monumentale, una sorta di fiore all’occhiello per la città e per la Lombardia.

Per questo motivo, il grattacielo si caratterizza per la sua torre centrale e la vasta piazza antistante, dove fu collocata la celebre scultura “La grande velocità” di Umberto Boccioni. Il Pirellone è stato costruito grazie alla sponsorizzazione della famosa casa automobilistica italiana e fu inaugurato nel 1960.

Ma il Pirellone ha una storia anche più recente, fatta di ristrutturazioni e nuove funzioni. Nel 2002, infatti, l’edificio è stato venduto dal Comune di Milano alla Regione Lombardia per ospitarne le sedi istituzionali.

Da allora, il grattacielo ha subito una serie di interventi di ristrutturazione per adeguarlo alle nuove esigenze. L’ultimo importante restauro è stato completato nel 2017, quando sono state aperte le terrazze panoramiche, da cui è possibile godere di una vista spettacolare sulla città.

Oggi, il Pirellone si presenta come un edificio moderno, efficiente e funzionale, dove convivono la storia e la cultura lombarda. Un luogo simbolo della città di Milano, che rappresenta un esempio di architettura innovativa e di grande impatto visivo.

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