Integrazione con l’Iran: l’iniziativa diplomatica di Joe Biden

Dopo quattro anni di tensioni e politiche “America first” sotto l’amministrazione Trump, Joe Biden sembra intenzionato a riprendere il dialogo diplomatico con l’Iran. Il 13 aprile scorso, l’Amministrazione Biden ha reso noto di voler riprendere i negoziati con Teheran per rientrare nell’accordo sul nucleare iraniano del 2015, dal quale gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2018.

Biden, durante la campagna elettorale, aveva promesso una politica estera meno conflittuale rispetto a quella dell’ex presidente della Repubblica. Lo scorso febbraio, in occasione di una conferenza sulla sicurezza di Monaco, aveva dichiarato la volontà di riprendere le trattative con l’Iran e con gli altri Paesi coinvolti nell’accordo del 2015.

In questo contesto, il ruolo dell’Europa è fondamentale per garantire la ripresa delle trattative tra le due parti. L’Unione Europea, tra gli altri, ha già espresso la sua disponibilità ad agire da mediatore per un ritorno degli Stati Uniti all’interno dell’accordo, segnale importante di un cambiamento di rotta nella politica estera degli Stati Uniti.

Tuttavia, ci sono ancora alcune difficoltà da superare. In particolare, l’amministrazione Biden dovrà fare i conti con la crescente influenza dell’establishment iraniano, sempre più ostile al mantenimento degli impegni previsti dall’accordo del 2015. Oltre a questi fattori, c’è anche la questione di come gestire le sanzioni statunitensi contro l’Iran, che finora hanno rappresentato uno dei principali motivi di contrasto tra le due parti.

Ciò che è certo è che la presidenza Biden sembra aver compreso l’importanza dei rapporti diplomatici nella risoluzione dei conflitti internazionali. Solo il tempo dirà se questo nuovo approccio agli affari esteri porterà alla ripresa dei negoziati tra le due parti e alla risoluzione delle divergenze tra Stati Uniti e Iran.

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