Rosalia Messina Denaro: La latitanza della “madre” di Cosa Nostra
Il nome Messina Denaro fa sempre pensare al boss latitante Matteo Messina Denaro, ma in realtà la famiglia mafiosa di Castelvetrano, in provincia di Trapani, è formata da molti altri esponenti. Tra questi, spicca la figura di Rosalia Messina Denaro, considerata da molti come la “madre” di Cosa Nostra.
Rosalia, nata nel 1937, è la vedova del boss Francesco Madonia, morto nel 2006 in carcere. La donna, nonostante l’età avanzata, è stata più volte accusata di essere coinvolta in attività illecite, come l’estorsione e il traffico di droga. Inoltre, sembra che abbia il controllo sulle attività economiche e sui territori di competenza della famiglia mafiosa.
Nonostante le accuse e le condanne che l’hanno vista coinvolta, Rosalia Messina Denaro è sempre riuscita a sfuggire alla giustizia e a rimanere in libertà. Nel 2020, è stata inserita nella lista dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia stilata dal Ministero dell’Interno.
Ma qual è il segreto di Rosalia per essere rimasta latitante per così tanto tempo? Secondo gli inquirenti, la donna sarebbe molto attenta alla propria sicurezza e utilizzerebbe diverse identità fittizie per non essere individuata. Inoltre, sembra che abbia un forte sostegno all’interno della comunità di Castelvetrano, che le permetterebbe di nascondersi e di mantenere il controllo sul territorio.
Nonostante le difficoltà nel catturare Rosalia Messina Denaro, le autorità non hanno mai smesso di cercarla e di indagare sulle attività della famiglia mafiosa di Castelvetrano. L’obiettivo è quello di debellare definitivamente la criminalità organizzata in quella zona e di restituire alla comunità un clima di pace e di legalità.
La figura di Rosalia Messina Denaro rappresenta uno dei tanti volti della mafia italiana, un’organizzazione criminale che continua ad esistere nonostante gli sforzi delle autorità per debellarla. La latitanza della “madre” di Cosa Nostra è un segnale della complessità del fenomeno e della necessità di un impegno costante per contrastarlo.