Pirellone: la storia e l’evoluzione del grattacielo simbolo di Milano
Il Pirellone è uno degli edifici simbolo di Milano, non solo per la sua imponenza ma soprattutto per la sua storia. Costruito tra il 1956 e il 1960, fu concepito come sede dell’Amministrazione Provinciale di Milano, ma negli anni è diventato molto di più.
Situato nella zona di Porta Nuova, il Pirellone ha una superficie di quasi 68.000 metri quadrati ed è alto ben 127 metri. Grazie alla sua posizione elevata, offre una vista spettacolare sulla città dagli uffici che si trovano ai piani superiori.
Ma il Pirellone è noto anche per i suoi problemi strutturali: poco dopo la sua costruzione, infatti, iniziarono a comparire delle crepe sulle mura esterne dell’edificio. Si scoprì che la tecnica utilizzata per la sua costruzione, che prevedeva l’uso di pilastri in cemento armato prefabbricato, non era del tutto adeguata alla sua altezza.
Dopo diversi interventi di consolidamento, il Pirellone fu riaperto al pubblico nel 1994 completamente ristrutturato e con alcune modifiche all’interno, come l’aggiunta di una grande sala conferenze e la realizzazione della Corte Ospitale, una serie di giardini pensili.
Ma l’evoluzione del Pirellone non si è fermata: nel 2011 è stata completata la costruzione del nuovo grattacielo Pirelli Tower, alto 39 piani, accanto al Pirellone. Quest’ultimo è stato completamente rinnovato all’interno, con l’aggiunta di nuovi spazi comuni e uffici.
Oggi il Pirellone è un edificio multifunzionale: oltre ad ospitare gli uffici della Provincia di Milano, la Regione Lombardia ha sede in parte dell’edificio, mentre la Torre Pirelli è occupata dalla Regione Lombardia, ma offre anche spazi commerciali e culturali.
Insomma, il Pirellone non è solo un grattacielo ma anche un simbolo della modernità di Milano, capace di reinventarsi e di adattarsi al passare del tempo.