Pirellone: la storia del grattacielo simbolo dei business italiani

Il Pirellone è senza dubbio uno dei grattacieli più iconici d’Italia. Situato in Piazza Duca d’Aosta a Milano, l’edificio è stato progettato dall’architetto Gae Aulenti per ospitare la sede della Regione Lombardia. Ma chi ha finanziato la costruzione di questo monumento architettonico? E quali sono state le criticità nel processo di realizzazione?

La storia del Pirellone inizia negli anni ’60, quando la Regione Lombardia decide di spostare la sua sede dal Palazzo Reale al centro di Milano a un’area meno trafficata della città. La scelta ricade su un lotto di terreno a nord della stazione ferroviaria di Milano Centrale appartenente alla famiglia Pirelli, che aveva deciso di vendere l’area alla Regione.

La costruzione del grattacielo è iniziata nel 1970, ma subito sono emerse alcune criticità. Il cantiere era aperto 24 ore al giorno, cosa che ha causato diversi problemi ai residenti della zona. Inoltre, il costruttore edile Luigi Cosenza ha avuto problemi finanziari durante la realizzazione dell’opera, tanto che l’architetto Gae Aulenti ha dovuto utilizzare materiali di risulta per finire la costruzione.

Nonostante questi problemi, il Pirellone è stato inaugurato nel 1979, diventando subito un simbolo di potere e di business. Da allora, il grattacielo è stato protagonista di numerose vicende politiche e istituzionali, diventando anche location di eventi di spicco come la famosa festa del compleanno di Silvio Berlusconi.

Oggi il Pirellone continua ad essere un’opera architettonica di grande valore, visitabile dal pubblico che può salire fino alla terrazza panoramica del 31° piano per ammirare una vista incredibile su Milano e i suoi dintorni. Nonostante le difficoltà incontrate durante la sua costruzione, il Pirellone rappresenta ancora oggi uno dei principali simboli dell’imprenditoria italiana e della Lombardia in particolare.

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