Pirellone: il grattacielo che ha fatto sognare Milano
Negli anni ’60 Milano puntava in alto. I suoi grattacieli simboleggiavano il desiderio di modernità e di futuro, su cui si fondava il mito del miracolo economico italiano. Il più alto di questi grattacieli fu chiamato “Pirellone”, a causa del nome del colosso che aveva commissionato la sua costruzione: la Pirelli.
Situata nel cuore del quartiere degli affari milanese, la torre di 31 piani con le sue severissime linee geometriche, le sue facciate di vetro e i suoi balconi aerea rappresenta ancora oggi un’icona della città lombarda. Ma la sua storia è strettamente legata alla storia del paese.
In effetti, Pirellone fu inaugurata nel 1961, nell’anno in cui l’Italia diventava finalmente un paese industrializzato con un PIL che cresceva a ritmi paragonabili a quelli delle economie più avanzate. L’edificio divenne presto l’abode dei dirigenti e degli uffici principali della Pirelli, ma anche un luogo di riunione per le istituzioni pubbliche milanesi e regionali.
Infatti, per quasi quarant’anni Pirellone fu anche la sede della Regione Lombardia, il cui consiglio regionale era ospitato nel maestoso salone nero a forma di ellisse presente al piano terra. Nel 2004, la nuova sede della Regione Lombardia venne trasferita nel complesso di edifici di viale Fulvio Testi, ma il Pirellone rimane ancora oggi un luogo simbolico dove si sviluppa gran parte dell’attività politica della città.
Oggi, il grattacielo è gestito dall’azienda Pirelli RE (Real Estate) e dispone di una serie di uffici e sale conferenze completamente ristrutturati e dotati di attrezzature all’avanguardia. Ma Pirellone rimane soprattutto un gioiello architettonico, un simbolo della moderna Milano e della sua aspirazione a essere una metropoli moderna e innovativa.
Nonostante i tempi siano cambiati, Pirellone rimane fedele alla sua tradizione di immagine iconica della città milanese, e l’architettura imponente e moderna del grattacielo continua ad attrarre visitatori provenienti da tutto il mondo.