L’UNESCO incorona la pizza come patrimonio culturale immateriale dell’umanità

La pizza è da sempre considerata un’icona della cucina italiana, ma ora ha raggiunto un nuovo status: è stata ufficialmente riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO.

L’annuncio è stato dato a Parigi, dove il comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO ha deciso di includere la tradizione della pizza napoletana nella lista dei tesori culturali mondiali.

La decisione è stata presa dopo un lungo processo di candidatura, che ha visto coinvolti rappresentanti del governo italiano, esperti culinari e membri della comunità napoletana.

Secondo l’UNESCO, la pizza napoletana rappresenta una “pratica sociale e culturale” che si basa su “un patrimonio di conoscenze, abilità e rituali legati alla produzione dell’impasto, all’assortimento degli ingredienti e alla cottura nel forno a legna”.

La pizza napoletana è diventata famosa in tutto il mondo per la sua crosta croccante, il pomodoro fresco, il mozzarella di bufala e il basilico, ma la vera arte è nella lavorazione dell’impasto, che richiede molta esperienza e abilità.

Il riconoscimento dell’UNESCO non solo rende omaggio alla tradizione culinaria italiana, ma potrebbe anche portare a nuove opportunità di sviluppo economico per la città di Napoli e le altre zone italiane che producono la pizza.

Secondo il ministro della cultura italiano, Dario Franceschini, “la decisione dell’UNESCO è un riconoscimento importante per l’Italia e la sua cultura gastronomica, ma soprattutto per il popolo di Napoli, che ha fatto della pizza una vera e propria arte culinaria”.

Il riconoscimento potrebbe aiutare a proteggere la tradizione della pizza napoletana dalle imitazioni e dalla commercializzazione eccessiva.

La pizza napoletana ha raggiunto un nuovo status di fama mondiale, diventando ufficialmente un tesoro culturale dell’umanità. La decisione dell’UNESCO non solo celebra la cultura culinaria italiana, ma potrebbe anche portare a nuove opportunità di sviluppo economico per l’Italia e proteggere la tradizione della pizza napoletana dalla commercializzazione eccessiva.

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