L’opera di restauro del Pirellone
Perché è stato necessario il restauro del grattacielo simbolo di Milano
Il Pirellone, il grattacielo simbolo della città di Milano, ha appena concluso il suo restauro dopo 4 anni di lavori. L’edificio inaugurato nel 1970 è stato oggetto di uno dei più grandi interventi di restauro mai eseguiti in Italia. Ma perché è stato necessario questo lavoro di ristrutturazione, che è costato all’incirca 60 milioni di euro?
Il Pirellone ha subito i primi segni di invecchiamento già negli anni ’80 a causa dell’inquinamento atmosferico che aveva danneggiato la sua facciata in vetro. Nel corso degli anni e l’edificio, che ospita il Consiglio regionale della Lombardia e numerose attività commerciali, ha subito una serie di interventi di manutenzione. Ma è stato solo nel 2015 che è stato deciso di intraprendere il restauro completo del grattacielo.
Il progetto di restauro ha previsto non solo la ristrutturazione della facciata in vetro, ma anche il consolidamento delle strutture portanti e il rifacimento degli impianti elettrici e di condizionamento. L’opera, finanziata dalla Regione Lombardia e coordinata dalla Fondazione Cariplo, ha impiegato circa 150 persone e ha richiesto lo smontaggio e il rimontaggio di oltre 12.000 lastre di vetro.
Il risultato finale del restauro è un edificio che sembra nuovo di zecca, ma che presenta anche nuove caratteristiche. La facciata in vetro, che un tempo si presentava completamente trasparente, ora è dotata di una maggiore capacità di riflessione e di una diversa gradazione di verde in alcune parti dell’edificio. L’intervento ha permesso di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, riducendo i consumi elettrici del 30%.
Il Pirellone torna dunque a splendere come simbolo della città di Milano e dell’innovazione architettonica italiana. Restano ora da scoprire i nuovi utilizzi che verranno dati agli spazi all’interno del grattacielo e come essi contribuiranno ad alimentare il futuro sviluppo della città.