Intel: il gigante dei processori chiude lo stabilimento in Cina

Il colosso tecnologico americano Intel ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Shanghai, in Cina, per trasferire la produzione in altri paesi. La decisione segue la diminuzione della domanda di semiconduttori e il recente conflitto commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti.

Secondo un portavoce dell’azienda, la decisione non è stata facile, ma è necessaria per mantenere la competitività nell’industria dei semiconduttori. Intel produrrà i suoi chip in altri stabilimenti in Asia, Europa e Stati Uniti.

Lo stabilimento di Shanghai impiegava circa 2000 lavoratori, ma Intel ha promesso di assistere i dipendenti nella ricerca di nuove opportunità lavorative. La decisione dell’azienda ha suscitato preoccupazione tra i lavoratori e le autorità cinesi, che vedono lo stabilimento di Intel come un importante contributo all’economia locale.

Intel è una delle maggiori aziende produttrici di semiconduttori al mondo e ha sede negli Stati Uniti. Fondata nel 1968, l’azienda ha una lunga storia di innovazione tecnologica e ha giocato un ruolo chiave nella rivoluzione dei computer personali.

La decisione di chiudere lo stabilimento di Shanghai segue altre recenti notizie negative per l’azienda. Intel ha infatti annunciato nei mesi scorsi il ritardo nella produzione dei chip di nuova generazione e la riduzione delle aspettative di guadagno per il 2020.

Nonostante queste difficoltà, Intel rimane un protagonista dell’industria tecnologica globale e ha promesso di continuare a investire in ricerca e sviluppo per mantenere la propria posizione di leader del mercato dei semiconduttori.

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