Intel, il colosso dei microprocessori che rilancia

Intel è una delle più grandi e famose aziende produttrici di microprocessori al mondo. Fondata nel 1968, ha conosciuto un incredibile successo grazie ai suoi processori utilizzati da tutte le principali aziende del settore informatico.

Tuttavia, negli ultimi anni, il colosso di Santa Clara ha subito una serie di battute d’arresto. Malgrado abbia puntato sempre più sull’Internet delle Cose (IoT) e sulla produzione di nuove tecnologie, Intel ha registrato cali nelle vendite e nella produzione, lasciando la leadership del settore ai concorrenti.

Ma le cose sembrano essere cambiate. Dopo un periodo di incertezza, Intel pare aver trovato la giusta rotta. La società ha infatti iniziato ad investire in nuovi processori, sia desktop che mobile, e alla fine del 2020 ha lanciato la piattaforma Intel Evo, progettata specificamente per i laptop di fascia alta.

Il rilancio di Intel è stato reso possibile anche grazie alla nomina dell’ingegnere Pat Gelsinger, ex CEO di VMware, alla guida dell’azienda. Il nuovo dirigente ha infuso nuova energia alla società, sollecitando investimenti in nuove strategie e rafforzando la collaborazione con i principali produttori di hardware.

C’è però un ostacolo che Intel deve superare: la produzione di microprocessori a 7 nanometri. Attualmente, l’azienda American reduce dalle prestazioni non eccezionali del recente chip Apple M1 a 5nm , sta lavorando al progetto di almeno tre generazioni di chip che saranno prodotti con tecnologia a 10nm, prima di poter poi passare alla produzione di quelli a 7nm.

In conclusione, Intel sembra aver finalmente intrapreso la giusta strada. La recente formazione di una nuova divisione dedicata alla produzione di microprocessori specializzati e il lancio della piattaforma Intel Evo sono state mosse sagge e sapienti. Ora il futuro sembra guardare di nuovo con ottimismo al colosso dei microprocessori.

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