INPS: il bilancio degli ultimi anni
Nelle ultime settimane l’INPS è tornata al centro dell’attenzione mediatica per le proteste degli operai del settore agricolo, che hanno manifestato davanti alle sedi dell’Istituto per ottenere il pagamento della cassa integrazione. Ma qual è il bilancio dell’INPS negli ultimi anni?
Partiamo dal dato più significativo: nel 2020 l’INPS ha erogato oltre 187 miliardi di euro di prestazioni previdenziali e assistenziali, un aumento del 12,5% rispetto all’anno precedente. Di questi, quasi un terzo sono stati destinati alla cassa integrazione, la cui richiesta è salita del 115% a causa della pandemia.
Ma l’INPS ha anche un deficit preoccupante, che nel 2020 ha raggiunto quota 14,4 miliardi di euro. Il bilancio negativo è stato determinato soprattutto dalla discontinuità rispetto agli anni precedenti, a causa dell’emergenza sanitaria e le relative misure di supporto alle imprese.
Le entrate dell’INPS, infatti, sono calate del 2,9% a causa del crollo dei contributi dei lavoratori nonostante l’aumento dell’aliquota contributiva. Ma non solo, anche la diminuzione delle entrate fiscali durante la pandemia ha influito sul bilancio dell’Istituto.
La situazione dell’INPS, tuttavia, è molto complessa e dipende da diverse variabili. Ad esempio, il sistema previdenziale italiano è storicamente caratterizzato da molteplici criticità legate a una sovrapposizione di regimi assicurativi, dalla complessità delle norme e dal tarlo dei cosiddetti “esodati”, lavoratori che hanno perso il lavoro e non hanno ancora raggiunto i requisiti per la pensione.
Nonostante le difficoltà, l’INPS ha una funzione vitale per la stabilità sociale del Paese e il governo ha avviato diverse riforme per rendere l’Istituto più efficiente, chiaro e sostenibile nel lungo periodo. Resta da vedere se queste riforme avranno gli effetti sperati.
In questo periodo di crisi economica e sociale l’importanza dell’INPS è ancora più evidente, ma anche la sua complessità e vulnerabilità. Il ruolo dell’Istituto non può essere sottovalutato perché il sostegno alla popolazione è un diritto inalienabile che non può essere sottostimato.
In tale contesto, anche le proteste degli operai del settore agricolo assumono un valore importante, in quanto mettono in luce le difficoltà di chi ha perso il lavoro a causa della pandemia e la necessità di interventi concreti da parte delle istituzioni per sostenere le fasce più deboli del Paese.