Il testo spinge il posizionamento


Il testo spinge il posizionamento

Periodo di riferimento del case study: 2015-2020.

Sito web oggetto del case study: DXXXXXXXXXG.COM.


Quali lavori sono stati effettuati ↴

case study SEO
Fonte: seozoom.it. L’immagine è puramente indicativa e non si riferisce al case study in oggetto.

Consulenza SEO

Facciamo una chiaccherata in materia di SEO. Se ti trovi nella provincia di Monza e della Brianza posso raggiungerti altrimenti possiamo fissare una call su Skype o, previo appuntamento, vederci di persona presso il mio studio.

La consulenza durerà 1 ora circa ma non temere perché finché non scatteranno le 2 ore non ti chiederò nessun plus. Fino all’ora e 59 minuti rientreremo sempre nell’ora per cui hai già pagato. Tuttavia tieni a mente che non mi occupo di coaching nè di formazione, motivo per cui, nenche pagando, potrò prestarti una consulenza superiore a quell’arco di tempo: L’ora.

Quando c’è un lavoro di posizionamento spesso la consulenza SEO, intesa come spiegata poco sopra, viene meno. Non perché al cliente non si spieghi nulla ma proprio per il motivo contrario: La consulenza viene spezzettata in consigli, indicazioni, reportistica e spiegazioni che vengono prestate durante l’anno di lavorazione per un monte orario superiore alle 1-2 ore di una consulenza SEO che potrei definire classica. Per questo non è stata caricata come un costo.

Google My Business

Se non sai cos’è una scheda di Google My Business vai su Google e cerca “ristorante Milano”. Vedi la mappa coi risultati con le stelline? Quelle che vedi sono tutte schede di Google My Business e tu devi averne una oppure devi assicurarti che quella che hai sia ottimizzata per adempiere allo scopo per cui esiste: Portare clienti e raccogliere le loro recensioni.

Con oltre 200 feedback sono uno dei consulenti più recensiti su Google My Business. Affida la creazione o l’ottimizzazione della tua scheda a me. Mi occuperò anche d’implementare i dati strutturati di schema.org LocalBusiness.

Sembra scontato ma se hai un’attività locale – e non solo – DEVI avere una scheda di Google My Business. Hai un sito web tramite il quale offri un prodotto oppure un servizio? Allora DEVI avere una scheda di Google My Business. Ciò nonostante mi capita ancora di vedere attività senza o più di frequente che ne abbiano una su cui non è mai stato fatto il minimo lavoro d’ottimizzazione, lavoro che partirebbe dal semplice completamento delle informazioni richieste da Google.

Una volta creata ed ottimizzata la tua scheda questa lavorerà per te su Google Maps, permettendoti di dominare uno dei 3 più importanti canali di Google quando parliamo di SEM. Ricorda anche cosa dice Google stesso per migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca locale su Google: “Più numerose saranno le recensioni e le valutazioni positive, migliore sarà il posizionamento nei risultati di ricerca locale di un’attività”. Lo abbiamo sempre detto tutti ma da qualche settimana sono parole di niente di meno che Google.

Manutenzione

Aggiornamento CMS, tema e plugin. Se hai un sito web costruito con un CMS come WordPress posso occuparmi della sua manutenzione intesa come l’aggiornamento di CMS, tema e plugin. Il costo è un canone annuo che decorre a partire dalla data di sottoscrizione fino al 31/12 dello stesso.

Funzionalità e sicurezza sono fattori determinanti per il successo di un progetto digitale. L’ultima cosa che vogliamo è subire una frenata a causa di un sito web non funzionante o peggio hackerato. Pensa ad un eCommerce mai seguito sotto il punto di vista della manutenzione che deve interrompere le vendite per ripristinare un backup o riparare una falla di sicurezza. I motivi per occuparsi di manutenzione sono una miriade e non si fermano solamente al fatto di dover fare bella impressione agli occhi del nostro caro Google.

SEO

Preventivare un lavoro di SEO o produrre un report di quanto fatto, costa quanto fare direttamente il lavoro. Per questo è più semplice spiegare il servizio dicendoti che tutto l’ottimizzabile verrà ottimizzato ad esclusione del contenuto multimediale del sito web fra cui figurano testi ed immagini. La SEO infatti non ha nulla a che fare con l’avere belle foto nè bei testi, si tratta esclusivamente di un intervento tecnico che interessa il motore di ricerca ed il sito web. Il costo è un canone annuo che decorre a partire dalla data di sottoscrizione fino al 31/12 dello stesso. Vedi il servizio come una sorta d’assicurazione, se Google cambierà anche noi lo faremo senza che tu debba farne richiesta nè pagare i necessari nuovi lavori.

Per la SEO ho una mia personale checklist che un giorno forse condividerò su questo blog. Fino ad allora mi limito sempre a dire che a riguardo verranno fatti tutti i lavori che, in accordo col budget, sarà possibile fare ma soprattutto che sarà sensato fare. Suona male vero? Non vuol dire praticamente niente e lascia aperte un sacco di domande eppure negli anni si è rivelato il modo migliore di spiegare cosa verrà fatto: TUTTO. Attenzione però a non confondere la SEO coi contenuti, coi link oppure altro ancora.

Veniamo al dunque. Il testo spinge il posizionamento.

Si scrive per gli utenti ma spesso più che convertirli, nel senso di portarli a compiere un’azione come chiamare, comprare o mandare una mail, l’idea alla base di un testo è far si che Google posizioni meglio la nostra pagina nelle SERP.

Il testo quindi spinge il posizionamento? È possibile manipolare la posizione in cui ci troviamo su Google con del testo? La risposta è si anche se la domanda dovrebbe essere un’altra: Devo farlo?

No. Per me non si dovrebbe mai manipolare il testo per spingere una pagina su Google. Non perché sia contro le linee guida di Google oppure agli antipodi della SEO e neanche perché non sarebbe etico od altro. Non andrebbe fatto perché il testo è come una piccola coperta: Se la tiri da un lato ti scopri dall’altro. Ha senso sacrificare il potere di conversione del mio testo per ottenere una posizione migliore nelle SERP? Forse si. Forse no. Il ragionamento è che non serve a molto essere in buone posizioni quando poi non riusciamo a convertire l’utente. La qualità del testo deve quindi avere la priorità assoluta. A quel punto potremo fare posizionamento e SEO per portare la nostra pagina in alto su Google.

La questione quindi si riduce alla procedura migliore per ottenere un risultato: Fatturare. Questa procedura parte dal nostro sito web e dalla sua qualità, cosa che potremmo tradurre con la qualità delle pagine che lo compongono. Solo allora potremo passare alla fase di SEO e quindi di posizionamento per migliorare la posizione in cui le nostre pagine compaiono.

Ovviamente con manipolare un testo non intendo arricchirlo di approfondimenti, usare sinonimi, spiegare gli acronimi, linkare pagine interne, alleggerire le immagini, aggiungere alt e caption a queste ultime e neanche dividere i paragrafi con titoli in H2, H3, H4, ecc…

Quanto sopra non è altro che un esempio di quello che intendo quando parlo di qualità del testo. Con manipolazione intendo piuttosto tecniche come il keyword stuffing, l’uso di testo nascosto oppure ancora il forzare frasi portandole al limite della grammatica come cerchi un imbianchino Genova anziché cerchi un imbianchino a Genova. Tecniche che, sia chiaro, devo ammettere funzionano ancora su alcune – forse troppe – SERP ma che non consiglierei comunque di usare.

Consigli per un buon testo

Per 100 diverse SERP si potrebbero dare 100 diversi consigli. 100 in un senso e 100 nell’altro. Appurato che tutto dipende dal caso specifico non solo come settore ma proprio come SERP, potrei darti questi consigli universali:

A. Lunghezza del testo

Se vogliamo dare i numeri o meglio…dei numeri, ti posso indicare 500 parole come lunghezza minima. 2-3.000 invece potrebbero darti risultati sorprendenti se sarai in grado di tenere alta la qualità dello scritto.

B. Linka dentro e fuori dal tuo sito web. Inbound ed outbound.

Se citi una fonta linkala. Vendi integratori di omega 3 e parli degli effetti che hanno sulla prestazione sportiva? Linka lo studio dell’OMS oltre che citarlo per iscritto. Usa pure il target=”_blank” e valuta il rel=”nofollow” a tua scelta. Col sito dell’OMS comunque il nofollow potresti anche non usarlo.

C. Immagini: Testo alternativo, titolo, didascalia e descrizione.

Un’immagine generica potrebbe chiamarsi come la parola chiave per cui vuoi spingere la tua pagina. Lo faccio quasi sempre e si tratta di una tecnica che nel suo piccolo qualcosa sembra ancora fare. Se invece devi scegliere il nome per una foto che parla di un servizio allora chiamala come quest’ultimo. Qualche esempio per un articolo che parla di scarpe da running: L’immagine generica di turno potresti chiamarla scarpe-da-running.png mentre quella che raffigura il logo ASICS potresti chiamarla logo-asics.png.

Prima di caricarla sul tuo sito web ricordati di alleggerirla usando uno strumento come kraken.io. Sembrerà assurdo ma potresti ottenere fino al 70-80% di peso in meno oltre che la rimozione dei metadati. Niente male vero? Considerato che la velocità è fattore di posizionamento dichiarato, direi che è straordinario. Nel caso avessi ancora dubbi Google ne parla dal lontano 2010.

Testo alternativo, titolo e descrizione solitamente li faccio coincidere col nome dell’immagine quindi, per riprendere gli esempi di cui sopra, potresti usare scarpe da running e logo ASICS. La didascalia invece è qualcosa per l’utente oltre che per Google quindi non temere di usarla per il motivo per cui esiste: Descrivere il contenuto dell’immagine tramite un piccolo testo che comparirà sotto quest’ultima. Un esempio l’hai visto sotto le immagini all’inizio di questo articolo.

D. Usa le keyword negli H

Sempre senza snaturare il testo e la qualità di quest’ultimo un buon consiglio è sicuramente quello di divere in paragrafi ma soprattutto di dare dei titoli a questi ultimi. L’H1 è il titolo della pagina e coincide quasi sempre col title, se usi WordPress questa cosa viene probabilmente fatta in automatico. Gli H2 invece sono i sottotitoli che a loro volta si ramificano in altri sottotitoli chiamati H3. Il loop a questo punto è infinito, più grande è il numero è più figlio del figlio dell’ultimo figlio sarà il titolo.

Qualche esempio puoi vederlo in questo stesso articolo. Il titolo è in H1 e coincide col title mentre l’H2 è Veniamo al dunque. Il testo spinge il posizionamento.

A quel punto approfondisco il proverbiale dunque dandoti qualche consiglio usando Consigli per un buon testo in H3. Non pago elenco i 5 consigli per un buon testo usando degli H4.

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