Il Pirellone di Milano: un’architettura moderna che racchiude la storia del capoluogo lombardo

Il Pirellone, chiamato anche Palazzo Lombardia, è uno dei simboli architettonici di Milano. Siamo in un’epoca in cui costruzioni e progettazione urbana sono in costante evoluzione, dove la tecnologia si unisce alla creatività e alla storia dei luoghi. Il Pirellone ne è la dimostrazione.

Le origini del palazzo risalgono agli anni ’50, un periodo in cui si voleva ricostruire Milano dopo i danni della guerra ed era necessario dotare la città di nuove infrastrutture. La costruzione del grattacielo, su progetto di Gio Ponti in collaborazione con Pierluigi Nervi, è stata un’opera imponente e ha richiesto più di cinque anni.

Il palazzo ha ospitato per anni gli uffici della Pirelli, l’azienda del comparto automobilistico. La struttura ha subito un restyling solo nel 2009, quando è stata ridisegnata dall’architetto Pei Partnership su richiesta della Regione Lombardia.

Il Pirellone è alto 161 metri e ha una superficie di oltre 60mila metri quadrati. I 31 piani, interamente rivestiti in marmo di Botticino, offrono una vista senza precedenti sulla città. Il grattacielo è stato costruito per resistere alle possibili sollecitazioni ambientali e sismiche del territorio.

Oggi il Pirellone è la sede della Regione Lombardia, un centro di potere che non smette di evolversi e di adattarsi alle nuove necessità. L’edificio ospita anche un’ampia gamma di servizi pubblici, come ad esempio le sedi di alcune formazioni universitarie, biblioteche digitali e uffici associati ai ministeri.

Il Pirellone è un esempio di come l’architettura moderna non debba essere distante dalla storia del luogo in cui sorge. Un’espressione di creatività e di soluzioni innovative, sì, ma anche una memoria di una città che ha bisogno di connessione con il suo passato. Milano non sarebbe la stessa senza il Pirellone.

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