Dal Mondo: L’Australia blocca l’acquisto di terreni da parte di investitori stranieri
L’Australia ha deciso di bloccare l’acquisto di terreni da parte di investitori stranieri come misura di protezione delle risorse naturali del paese. Il governo australiano ha dichiarato che questa mossa mira a garantire che la maggior parte delle terre australiane rimanga in mano ai cittadini australiani.
Secondo statistiche recenti, circa il 13% delle terre australiane sono di proprietà straniera, in gran parte cinesi. Per questo motivo, il governo ha deciso di intervenire con una nuova politica che consente ai governi locali di bloccare l’acquisto di terreni da parte di investitori stranieri se la loro proposta viene ritenuta dannosa per l’economia, la sicurezza nazionale o l’ambiente.
Questa nuova politica prevede anche un aumento dei controlli su eventuali acquisti di terreni agricoli da parte di investitori esteri. Saranno inoltre introdotte nuove regole per garantire che i possessori di concessioni minerarie siano in possesso di adeguati requisiti di idoneità, per evitare che aziende estere possano acquistare concessioni minerarie in modo fraudolento.
Secondo il ministro della Difesa australiano, il blocco degli acquisti di terreni stranieri mira a proteggere la sicurezza nazionale e a garantire che i cittadini australiani mantengano il controllo sulle risorse del paese.
L’Australia è stata spesso criticata per la sua politica liberale sulla proprietà fondiaria, il che ha portato a numerosi acquisti di terreni agricoli e minerari da parte di investitori esteri, in particolare Cina e Giappone.
L’introduzione di questa politica rappresenta un importante passo avanti nella protezione delle risorse naturali della nazione e nell’assunzione di un controllo adeguato sui propri terreni.