Creare il proprio ETF: Un’alternativa al classico investimento negli ETF. Riflessioni personali che non consiglio di mettere in pratica.

Negli ultimi tempi, ho riflettuto sulla possibilità di investire in ETF (Exchange-Traded Funds) o, alternativamente, creare un mio personale ETF. La mia riflessione parte dall’osservazione del rendimento medio annualizzato dell’S&P 500, che si attesta intorno al 12,5%. Questo dato rappresenta una media storica che copre un arco di circa mezzo secolo. L’idea è di confrontare il rendimento e il rischio dell’S&P 500 con quello di un ipotetico ETF personale composto da una selezione di azioni scelte accuratamente attraverso un processo di stock picking.

ETF: Un’Introduzione

Gli ETF sono strumenti finanziari che replicano l’andamento di un indice, come l’S&P 500, e offrono agli investitori la possibilità di diversificare il proprio portafoglio con un singolo investimento. Il rendimento annualizzato dell’S&P 500 è stato, storicamente, intorno al 12,5%, con un massimo drawdown, cioè la massima perdita dal picco al minimo, che può avvicinarsi al doppio di questo stesso valore. Questo rende gli ETF una scelta attraente per molti investitori, grazie alla loro capacità di offrire un buon equilibrio tra rendimento e rischio.

Creare un ETF Personale

La mia idea di creare un ETF personale nasce dalla volontà di massimizzare i rendimenti potenziali, pur essendo consapevole dei rischi associati. L’idea è di selezionare le migliori aziende che capitalizzano oltre un trilione di dollari. Queste aziende, data la loro grandezza e stabilità, tendono a performare bene nel lungo termine, offrendo rendimenti elevati.

Analizzando i dati, ho scoperto che un ETF personale composto da queste aziende può potenzialmente offrire rendimenti annualizzati che si avvicinano al 50%. Tuttavia, un rendimento così elevato comporta anche un rischio maggiore, con un drawdown massimo che può raggiungere il 50%. Questo livello di rischio potrebbe scoraggiare alcuni investitori, ma è importante considerare che questo rappresenta il peggior scenario possibile.

Rischi e Opportunità

Il drawdown massimo del 50% può sembrare spaventoso, ma è importante contestualizzare questo dato. Durante le recenti crisi economiche, come quella causata dalla pandemia di COVID-19, le grandi aziende raramente hanno visto cali così drastici, con flessioni che si sono fermate intorno al 20-30%. Questo suggerisce che il drawdown massimo rappresenta uno scenario estremo e poco frequente.

Per un investitore disposto a tollerare tali rischi, le opportunità di ottenere rendimenti superiori sono concrete. La chiave è avere una strategia di investimento a lungo termine e una solida capacità di resistenza emotiva durante i periodi di volatilità del mercato.

Il Profilo dell’Investitore Ideale

Chi potrebbe essere interessato a un portafoglio così strutturato? Sicuramente, un investitore giovane con redditi elevati e una buona tolleranza al rischio. Questi investitori sono in grado di sopportare periodi di volatilità e di aspettare che i mercati si riprendano dopo eventuali drawdown.

Un altro aspetto da considerare è l’orizzonte temporale. Un investitore giovane ha generalmente un orizzonte temporale più lungo, il che permette di superare le fasi di mercato negativo e di capitalizzare sui rendimenti a lungo termine. Inoltre, la capacità di investire regolarmente nel proprio portafoglio personale, anche durante le fasi di mercato ribassista, può portare a un costo medio delle azioni più basso e a rendimenti potenzialmente più elevati nel lungo termine.

La Selezione delle Aziende

La selezione delle aziende per un ETF personale richiede un’attenta analisi. Le aziende che capitalizzano oltre un trilione di dollari sono generalmente leader nei loro settori, con solidi fondamentali e una forte capacità di innovazione. Alcuni esempi includono aziende tecnologiche come Apple, Microsoft, Amazon e Alphabet, che hanno dimostrato una crescita costante e sostenibile nel tempo.

Queste aziende non solo hanno una forte presenza di mercato, ma beneficiano anche di economie di scala, elevata liquidità e una gestione aziendale efficace. Investire in queste aziende può offrire rendimenti elevati, pur mantenendo un livello di rischio accettabile.

Conclusioni

Creare un ETF personale può essere una strategia di investimento interessante per chi è disposto a prendere rischi maggiori in cambio di rendimenti potenzialmente più elevati. La chiave del successo è la selezione accurata delle aziende, basata su criteri di capitalizzazione, solidità finanziaria e capacità di innovazione.

Un ETF personale ben strutturato può offrire un’alternativa valida agli ETF tradizionali, soprattutto per gli investitori giovani e con redditi elevati, disposti a tollerare la volatilità del mercato per ottenere rendimenti superiori. Come sempre, è essenziale fare una valutazione accurata del proprio profilo di rischio e delle proprie capacità finanziarie prima di intraprendere una simile strategia di investimento.

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