Come ottenere 100/100 su PageSpeed

⇑ ⇑ Appunti e considerazioni sparse sull’argomento. Un format confusionario per chi volesse approfondire ⇑ ⇑

No. Questa non è una guida che spiega passo passo come ottenere un punteggio di 100/100 su PageSpeed Insights. L’argomento che vorrei trattare è un po’ più superficiale ma doveroso per chiunque volesse ottenere un punteggio di 100/100. Si perché molti si buttano a capofitto in lavori d’ottimizzazione per ottenere questo fantomatico numero – 100/100 – senza però considerare alcune realtà imprescindibili come: L’hosting, il CMS, il tema ed i plugin.

Parlo di CMS, tema e plugin oltre che di hosting perché parlare di codice avrebbe sollevato perplessità. Conosco il mio pubblico e so che l’80% di voi non ha siti web in HTML, preferendo CMS come WordPress. Non c’è nulla di male, lo ripeto per l’ennesima volta: Un CMS come WordPress non vale niente di meno e niente di più di un sito web fatto in HTML, le 2 soluzioni si equivalgono visto che pur sempre di codice si tratta. Attenzione però a non abusare della semplicità dei CMS per sporcare il codice con fronzoli e funzioni inutili.

Prima di cominciare facciamo una premessa: Ti dimostro che conosco quello di cui parlo. 100/100 sui miei 12 siti web.

Non è il massimo dell’eleganza dover dimostrare di conoscere quello di cui sto parlando. Tu però forse non mi conosci quindi perché mai dovresti ascoltare i consigli di uno sconosciuto? Per questo ti mostrerò i punteggi di PageSpeed Insights di alcuni – 12 – dei miei siti web. 8 sono costruiti in HTML mentre 4 con WordPress, così capirai che il codice è sempre e solo codice e quello che conta è solamente come lo si ottimizza.

I risultati sui miei siti web. Meglio CMS o codice? Uno vale l’altro.

Visto? Per assurdo i 4 siti web in WordPress hanno punteggi superiori ad alcuni siti web in HTML. Alcuni HTML però hanno punteggi che sfiorano e toccano il 100/100. Meglio CMS o codice quindi? Uno vale l’altro. Adesso che l’abbiamo appurato una volta per tutte andiamo oltre.

Come ottenere 100/100 su PageSpeed Insights. L’hosting.

I miei 12 siti web sono hostati su Hostgator, sono su un piano da 50€ + IVA l’anno con la formula tutto illimitato. Per intenderci sto usando uno degli shared hosting peggiori che ci siano, con una delle formule – la tutto illimitato – più scandalose del mondo. Eppure ho ottenuto punteggi su PageSpeed Insights che vanno oltre l’80 fino a toccare la vetta, com’è possibile? L’hosting quindi non conta?

No. L’hosting conta. Eccome se conta. L’hosting è tutto come lo sono le fondamenta di una casa. Costruisci sulla sabbia e non riuscirai a posare il tetto dato che sarai morto in un crollo prima. Stesso discorso per gli hosting. Perché ho ottenuto dei risultati così straordinari con Hostgator allora? Semplice. Perché PageSpeed Insights non misura la velocità di caricamento o meglio…non misura la velocità che riscontrerebbe un utente. È vero che con l’introduzione dei vitals adesso lo fa ma il punteggio continua ad essere fortemente influenzato da altro: Quanti consigli di Google segui. Diciamo: Quanti dei 100 consigli di Google segui. Così se ne segui 100/100 Google ti darà un punteggio di 100/100. Non è una spiegazione del reale funzionamento di PageSpeed Insights ma ben si presta a farti capire perché quei numeri lasciano il tempo che trovano.

Tuttavia l’hosting conta eccome, anche e sopratutto nella determinazione del punteggio di PageSpeed Insights. Ti ho spiegato il contrario solo qualche secondo fa? Vero ma volevo farti capire di prendere con le pinze quei numeri e di pensare anche ad altro. Tornando al discorso PageSpeed Insights ed hosting comunque l’hosting gioca un ruolo determinante col TTFB, cioé quanto tempo ci mette il tuo sito web a trasmettere il primo byte dal server al client. Se l’hosting ci metterà più di X MS allora PageSpeed Insights ti darà un punteggio basso che potrebbe far tracollare il risultato finale. Al contrario la semplice scelta di un buon hosting potrebbe darti tempi di TTFB straordinari che, senza dover fare nulla, ti permetterebbero di vantare un boost nel punteggio di PageSpeed Insights.


Quindi ricapitoliamo. Per PageSpeed Insights l’hosting è importante. Un cattivo hosting non ti permetterà di raggiungere un punteggio di 100/100. Anche un hosting mediocre però potrebbe offrire tempi di TTFB molto buoni. In ogni caso la scelta di un buon hosting è d’obbligo, a prescindere da numeretti e considerazioni varie.

Che hosting ti consiglio? Dipende. Potrei metterti un link affiliato di tanti provider ma è una scelta troppo importante, delicata e con una moltitudine di variabili. Scrivimi o fissa una consulenza SEO. Quello che spendi oggi lo risparmierai domani 10, 100 e 1.000 volte ancora ma sopratutto potrò darti una risposta su misura e senza che ti rimanga il dubbio che ti abbia suggerito un hosting o l’altro solamente per le commissioni dell’affiliazione.


Come ottenere 100/100 su PageSpeed Insights. CMS, tema e plugin. Meglio è meglio e less is better, tienilo a mente.

Di codice non parlerò perché se hai un sito web in HTML i casi sono 2: Sei un programmatore o non lo sei. Se lo sei allora non ti servono i miei consigli e se non lo sei avresti difficoltà a metterli in pratica. Parliamo solamente di CMS, tema e plugin quindi.

Prenderò il caso di WordPress visto che nel 2020 il 100% delle richieste ricevute facevano uso di WordPress. Incredibile ma vero, anche io stento a crederci eppure la statistica registrata fino ad oggi è stata questa.

WordPress è un buon CMS? Assolutamente si. Ce ne sono di migliori nel senso di più veloci e meglio ottimizzati per i motori di ricerca? Assolutamente si. Allora perché non parliamo di quelli? Perché WordPress è il più usato e fare una guerra sui MS od opinioni di SEO lascia il tempo che trova, sarebbe inutile insomma. È vero che la velocità è un fattore di posizionamento dichiarato ma non è un vantaggio di 2-3 MS che ti farà battere un competitor in SERP. Potrebbe sia chiaro ma non ti faccio buttare un sito web solamente per passare ad una soluzione migliore di WordPress: Spesso sarebbe antieconomico e quasi sempre sarebbe uno spreco di tempo salvo su una fetta di progetti e casistiche in cui quasi sicuramente non rientri. Quindi torniamo su WordPress e chiariamo una volta per tutte il discorso: Se lo hai scelto come CMS hai fatto un’ottima scelta, quello a cui devi fare attenzione è altro.

Tema e plugin. Li hai scelti con cura? Li hai pagati oppure sono gratuiti o peggio versioni nulled? Diciamo piratate. Su Themeforest trovi migliaia di buoni temi, prova a vedere i più venduti se vuoi andare sul sicuro: https://themeforest.net/category/wordpress?sort=sales. Di sicuro ti prego di evitare le versioni nulled. Nulla vieta di usarne di gratuiti, non ho nulla contro di loro e non è detto che siano più lenti o peggio ottimizzati di quelli a pagamento. A volte capita anzi il contrario. Se non cerchi fronzoli ma ottimizzazione e velocità pure, dai uno sguardo a Genesis e Schema. Quanto a Schema vai sul sicuro, è il tema che uso sui miei 4 blog. Nessuno mi ha pagato per consigliartelo e questa ne è la dimostrazione. Il discorso con i plugin invece è molto più semplice e così riassumibile: Less is better. Non installare mai plugin che non ti servono e se sei nel dubbio non installarne.

Troppo semplice? No. È così che bisognerebbe scegliere CMS, tema e plugin. WordPress è una soluzione win-win in molti casi, come lo sono temi come Genesis e Schema oppure i migliaia che trovi su Themeforest. Quanto ai plugin il segreto è installarne il meno possibile senza scordarsi di soluzioni come LiteSpeed Cache o W3 Total Cache.

Tutto qui quindi? Si. Hosting, CMS, tema e plugin fanno l’80% del lavoro. Manca un 20% dici? Cache e kraken.io.

Il 20% restante? Il 10% lo fa un plugin di cache come LiteSpeed Cache o W3 Total Cache mentre il restante lo fa kraken.io, uno strumento con cui ottimizzare le immagini prima di caricarle. Poi basta. Hai finito. Non dannarti in ricerche astruse per ottenere di più. In quel caso fai prima con un’agenzia oppure un consulente. L’importante è costruire fondamenta solide su cui un’agenzia oppure un consulente possano lavorare per raggiungere la perfezione.

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